giovedì 21 giugno 2012

Salute: dislessia, accertata la natura genetica


Salute: dislessia, accertata la natura genetica

21 Giugno 2012 - 20:23


(ASCA) - Roma, 21 giu - E' ormai accertata la natura genetica della difficolta' di lettura, la dislessia. Studi eseguiti su gemelli omozigoti hanno evidenziano un tasso di concordanza del 65%; nel caso di gemelli eterozigoti il tasso di concordanza e' risultato del 35%, confermando una familiarita' del 35-40%.

Se ne e' discusso a Roma in occasione delle XV Giornate Medico Legali, presso l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

Le difficolta' correlate alla Dislessia e' stato spiegato, derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio che e' spesso inattesa in rapporto alle abilita' cognitive e alla garanzia di un'adeguata istruzione scolastica. Le dislessie, rientrano, insieme alla disgrafia, alla disortografia e alla discalculia, nel gruppo delle disabilita' definite DSA (disturbi evolutivi specifici di apprendimento).

La diagnosi si basa essenzialmente su prove comportamentali, fondate su criteri convenzionalmente condivisi dalla Comunita' clinico-scientifica.

La rilevanza dell'argomento e' dovuta alla prevalenza dei DSA (oscillante tra il 2,5% e il 3,5% della popolazione in eta' evolutiva per la lingua italiana) e alle conseguenze che questi disturbi determinano a livello individuale, traducendosi spesso in un abbassamento del livello scolastico conseguito (con frequenti abbandoni nel corso della scuola secondaria di secondo grado) e una conseguente riduzione della realizzazione delle proprie potenzialita' sociali e lavorative.

La finalita' della legge 8 ottobre 2010, n. 170, e' proprio quella di dare la possibilita' ad alunni e studenti, affetti da Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), di raggiungere il successo formativo, assegnando al sistema nazionale di istruzione e agli atenei il compito di individuare le forme didattiche e le modalita' di valutazione piu' adeguate allo scopo.

La Legge sollecita ancora una volta la scuola - nel contesto di flessibilita' e di autonomia avviato dalla legge 59/99 - a porre al centro delle proprie attivita' e della propria cura la persona: ''... strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarita' e complessita' di ogni persona, della sua articolata identita', delle sue aspirazioni, capacita' e delle sue fragilita', nelle varie fasi di sviluppo e di formazione''.

red/mpd

domenica 17 giugno 2012

Soddisfazione per il “Virgilio: una guida per il D.S.A.”








Nei locali dell’Istituto di Istruzione Superiore Virgilio di Mussomeli, si sono tenuti i lavori di chiusura dell’ambizioso progetto “Virgilio: una guida per il D.S.A.” coordinato
dalla docente referente per i disturbi specifici dell’apprendimento, prof.ssa Maria Carmela Miceli. Maggiori informazioni qui 
Il progetto, nel rispetto di quanto previsto dalla Legge 170 dell’8 ottobre 2010, ha visto l’I.I.S. Virgilio impegnarsi nella creazione di un polo di sensibilizzazione, formazione, informazione rivolto al territorio sulle problematiche in oggetto.
L’attività si è articolata in diversi momenti nel corso di questo anno scolastico ed ha riscosso l’interesse e la condivisione di molti tra i docenti e gli addetti ai lavori nel settore del territorio.
Ai lavori di chiusura hanno partecipato i docenti del Virgilio e quelli delle scuole del territorio (Mussomeli, Campofranco, Milena); l’incontro ha previsto gli interventi del dott. Marco Maria Leonardi, specialista in tecniche d riabilitazione psicopedagogiche, della dott.ssa Leonarda Ligori, psicologa e el Sig. Francesco Riggi presidente della sezione di Caltanissetta dell’A.I.D. associazione, italiana, dislessia) il quale ha annunciato l’istituzione di uno sportello  A.I.D. presso l’Istituto Virgilio.
Piena soddisfazione espressa dalla Dirigente Scolastica Dott.ssa Calogera Genco che ha concluso i lavori di questo anno scolastico; Ella ha sottolineato il fatto che le Scuole del territorio continuano ad accogliere la sfida
educativa, rispondendo alle sue più urgenti esigenze. Il Dirigente ha concluso auspicando per il prossimo la prosecuzione di quanto già avviato, nella consapevolezza del dovere dell’istituzione scolastica di garantire il diritto allo studio e al successo scolastico di ciascun alunno.

venerdì 8 giugno 2012

Adriana Molin su "la Vita Scolastica"



LA PRIMA STRATEGIA PER IMPARARE: “APPROFITTARE DEL LAVORO IN CLASSE”

15 Maggio 2012

Quando operiamo con bambini con DSA, noi per primi dovremmo avere ben chiaro che la strategia migliore per imparare è proprio essere attivi in classe, partecipare all’attività svolta in classe sotto la supervisione dell’insegnante, un esperto dell’apprendimento. 
valutaresenzastress
Ormai è arcinoto che i bambini con DSA sono potenzialmente in grado di imparare come gli altri, solo che devono farlo in modi diversi dai coetanei. E in effetti, il bambino con disturbo specifico di apprendimento generalmente sviluppa strategie alternative per imparare.
Quelli più strategici approfittano del lavoro svolto in classe essendo per loro troppo onerosa, anche se supportata da mezzi, l’attività di studio svolta a casa. Succede anche a Claudio, un ragazzo con DSA frequentante le superiori, che si ritiene fortunato perché è capitato in una sezione dove gli insegnanti “ascoltano i ragazzi, li lasciano parlare su tutti gli argomenti e poi sì, dicono la loro, ma ti fanno anche ragionare e io, che ho i miei problemi, ne approfitto…”.
Claudio si sente fortunato perché attraverso l’oralità, il suo punto di forza, riesce a elaborare in profondità le conoscenze da apprendere, a organizzarle in classe, mentre a casa si limita a ripassare con l’aiuto di supporti.
Quando operiamo con bambini con DSA, noi per primi dovremmo avere ben chiaro che la strategia migliore per imparare è proprio essere attivi in classe, partecipare all’attività svolta in classe sotto la supervisione dell’insegnante, un esperto dell’apprendimento. Che l’abilità di sfruttare al massimo il tempo scuola per imparare acquisendo strategie funzionali di studio, è riconosciuta da tutti come fondamentale, ma sembra raramente messa in pratica dagli studenti e, forse, poco sollecitata dai docenti.
Per dare maggiore consistenza a questa pratica che sembrerebbe di primo acchito più dettata dal buonsenso che da una base teorica basterebbe leggere un’intervista al prof. David R. Olson, dell'università di Toronto. 
Chi è Adriana Molin :
Sono Adriana Molin, vivo a Padova e, come già alcuni di voi sapranno, sono particolarmente interessata all’apprendimento scolastico, in particolare alle “sfide” che alcuni bambini, per le loro caratteristiche, pongono.